domenica 14 dicembre 2008

La crisi

Avevo già iniziato a leggere il libro di Alesina e Giavazzi, quando l'altra sera ad Annozero, ho visto i due professori in trasmissione. Hanno avuto modo di esporre quanto avevo già letto nel loro libro, che ho terminato di leggere la scorsa domenica.

L'idea del liberismo che ci propongono non è quello, contrariamente a quanto ci viene propinato dagli intelettualoidi di turmo, di una competizione senza regole a vantaggio di pochi e cioè sempre degli stessi ricchi, ma di un sistema che tenga conto anche e soprattuto dei più deboli, di coloro che hanno perso il posto di lavoro. E' proprio in questo caso che i professori ritengono fondamentale l'intervento dello stato per sostenere il lavoratore e non il posto di lavoro, con politiche di welfare.

Sono tante le cose che mi hanno colpito di questo libro, una su tutte e' il ruolo della giustizia in uno stato aperto al libero mercato. Nel libro si sostiene come sia importante un sistema di giustizia efficiente ed efficace.

Non nascondo la non condivisione di qualche punto, come ad esempio che per ridurre il numero degli studenti fuori corso bisognerebbe responsabilizzarli di piu' incrementando il costo delle rette a favore dei contribuenti. In tal caso ritengo che l'immaturita' di una parte dei ragazzi rischi di scaricare i costi sui genitori, permettendo di proseguire gli studi solo a coloro che posseggono una condizione economica familiare favorevole, inoltre, non da ultimo bisogna considerare che un lauereato in piu' si traduce in un punto a favore per la societa', pertanto ogni sforzo va fatto anche caricandoci di ulteriori tasse.

Chiunque voglia farsi un' idea di un liberismo (lasciatemelo dire) serio e solidale, legga questo libro:

Albero Alesina
Farancesco Giavazzi
LA CRISI
Puo' la politica salvare il mondo?


Nessun commento: